martedì 14 luglio 2009

...E adesso?CASSA!!!

Ed eccoci di nuovo a noi, cari amici del suono!

CDJ, piatti, mixer...ok, abbiamo snocciolato la parte riguardante la consolle, abbiamo mostrato la parte che è a contatto diretto con le mani sapienti del DJ!
Ma cosa dire sulla parte più "pesante", sull'impianto nel senso stretto del termine, su ciò che ci permette di ascoltare il suono e di stonarci le orecchie quando andiamo in discoteca?
Ebbene, in questo post vi parlerò delle casse; quelle di cui molti hanno paura, perchè hanno i timpani molto sensibili, oppure quelle verso cui molti accorrono per dare un connotato di devasto alle proprie serate.

In gergo tecnico, la cassa viene definita come un "diffusore acustico," e non è altro che un trasduttore (o un insieme di più apparecchi trasduttori) che converte il segnale acustico proveniente da un amplificatore.

All'interno della cassa vengono collocati degli altoparlanti, il cui cono può essere di variabile grandezza e potenza. Con il passare del tempo, i trasduttori vennero continuamente migliorati per permettere all'orecchio umano di avvertire tutti i tipi di frequenze possibili. Infatti, le casse possiedono più "vie", ovvero più trasduttori che riproducono più tipologie di suoni. Questi si dividono in:

- Subwoofer, che riproducono le frequenze basse e bassissime (solitamente al disotto dei 120 Hz);

- Woofer, che riproducono le frequenze medio-basse;

- Midrange (frequenze medie);

- Tweeter (frequenze alte o medio-alte);

- Supertweeter (molto rari, per le frequenze altissime).

Solitamente, il subwoofer costituisce un modello di cassa a sè stante; molto grande, con un cono enorme che riproduce frequenze potentissime.
Per quanto riguarda la cassa vera e propria, si privilegia il sistema a 2 vie (tweeter e woofer, rispettivamente per medio-alti e medio-bassi) o a 3 vie (tweeter, woofer e midrange). Più raro il sistema a 4 vie.

Parlando dell'amplificazione che permette di convertire il segnale elettrico in segnale acustico, esso può essere sia interno che esterno alla cassa, costituendo in questo caso un apparecchio a sè stante, da collegare alle casse e da bypassare successivamente su di un mixer.
Nel primo caso si parla di casse attive, nel secondo di casse passive. E' vero che in quest'ultimo caso si esercita, tramite il collegamento dell'amplificatore, un controllo più diretto, ma questo sistema è entrato ormai in disuso, sostituito dal più pratico e meno ingombrante utilizzo di casse attive.

E come sempre, dopo la descrizione tecnica, passiamo ad alcuni marchi molto noti nel settore.

Turbosound: modelli molto "pesanti", dai watt molto elevati, specializzate per un'ottimizzazione delle frequenz basse e medio-basse;




Montarbo: marchio italiano che garantisce ottima qualità, utilizzato nelle migliori discoteche di tutta Italia.

Wharfedale: garanzia di affidabilità ed alte prestazioni dall'Inghilterra. Solitamente ottime per quanto riguarda le prestazioni sui medio-alti, un pò meno sulle basse frequenze. Io possiedo una coppia di Wharfedale Pro da 300 watt in RMS (valore efficace, non di picco) e devo dire che mi trovo molto bene, dato che coprono uno spazio molto ampio, anche se per rendere il tutto più completo applico sempre un subwoofer a sostegno.

JBL: marchio inizialmente nota per i suoi noti successi nel settore auto ed hi-fi, ma ultimamente molto stimato anche a livello di discoteche.

FBT: da molti giudicato il miglior marchio al mondo nel settore delle casse, e questo sia per prestazioni che per resistenza ed affidabilità. Le mie Gold Line 25 picchiano ancora che è una bellezza dopo 14 anni di vita!

RCF: marchio noto non solo per la sua notevole affidabilità, ma anche per i suoi "sistemi", ovvero agglomerati di casse usati nelle live performances e nei concerti.

DB - Proel - Mackie: altri marchi molto noti nel settore, emergenti, prestanti ed a basso costo.

Insomma, l'imbarazzo della scelta è notevole. Il sound è pronto per essere scatenato, e nelle ore piccole i locali iniziano le loro battaglie a suon di watt.......


2 commenti:

  1. Complimenti papà, non mi deludi mai.

    E' sicuramente il blog qualitativamente migliore tra tutti quelli presentati, traspira la tua passione da ogni parola.

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  2. Grazie figliuolo, è un onore detto da uno che ne capisce veramente...
    La passione è tutto: non si potrà mangiare, ma ti permette di vivere. E vedrai quando, ora che finirò di parlare di ogni piccolo dettaglio, comincerò ad entrare nel personale: quella sarà la quintessenza della mia passione per questo mondo.
    Continua a seguirmi!

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