Amici del sound,
come promesso vi parlerò, nei prossimi post a partire da questo, di ogni componente della consolle per dj nella fattispecie.
Non mi atterrò ad alcun ordine di importanza, dato che comunque non ne esiste uno, in quanto ogni pezzo da utilizzare è essenziale per permettere ad un DJ di passare della musica.
Il primo componente di cui vi parlerò è il CDJ.
Come facilmente intuibile dalle iniziali, CDJ è una contrazione derivata dai termini compact disc e disc-jockey. L'utilizzo del lettore cd per dj ha sostituito gradualmente quello dei piatti (a cui dedicherò un ampio spazio successivamente) per diversi motivi: tra questi, la diffusione del formato mp3 e, di conseguenza, l'inutilità (da molti considerata tale) di spendere centinaia di euro al mese per assicurarsi i dischi in vinile, quando con una semplice connessione internet puoi avere tutta la musica del mondo.
Le funzioni grazie alle quali un CDJ differisce da un comune lettore CD sono molteplici, ma tra le più importanti possiamo ricordare:
- il BPM Counter, utile per leggere la velocità di esecuzione del brano in termini di battiti per minuto;
- il Pitch Control, che regola la velocità del brano rallentandolo o accelerandolo;
- la Jog Wheel, con cui si è in grado di realizzare con le dita un qualcosa di simile a ciò che era possibile fare toccando con piccoli colpetti di dita il disco sul piatto, accelerandone o rallentandone leggermente l'andatura. Oltre a questo, tramite la jog wheel ed alcune funzioni di effetto interne allo stesso CDJ, è possibile riprodurre effetti sonori per modificare l'esecuzione del disco;
- il Master Tempo, che permette di mantenere invariata la tonalità del disco nonostante l'accelerazione o il rallentamento di esso.
Questo per quanto riguarda una descrizione tecnica del CDJ. Ora veniamo ai consigli per gli acquisti. Sì, perchè se a qualche pazzo tra voi venisse in mente di farsi la consolle, almeno gli dò qualche dritta.
Successivamente, ho acquistato un paio di Pioneer CDJ 100s. Questi sono il modello basilare della Pioneer; hanno pochissimi effetti, non hanno il loop (ripetitore di battute) come i modelli più evoluti, ma non si fanno niente nemmeno se li lanci dal sesto piano di un palazzo.
Ora, vi faccio vedere quelli che vorrei acquistare a breve. I Pioneer CDJ-400.
Gli ultimi nati di casa Pioneer sono il fiore all'occhiello della tecnologia per dj: hanno veramente di tutto. Effetti nuovi, diverso sistema di loop ma soprattutto, cosa molto importante, la possibilità di inserire dispositivi di massa tramite ingressi USB. Basterebbe una penna da 4 GB per eliminare addirittura la cara, vecchia, valigia dei dischi.
I 100s e i 400 sono soltanto due dei modelli che la Pioneer offre. Vi sono anche modelli differentemente dotati a seconda delle funzioni, come i CDJ-200, i CDJ-800 e i CDJ-1000. Per tutte le schede tecniche, collegatevi qui.
L'unico modello non-Pioneer molto competitivo sul mercato e molto proficuo dal punto di vista delle prestazioni è il Technics SL-DZ 1200 (la seconda immagine che ho inserito), costruito con un design molto sobrio che ricorda i piatti della stessa casa produttrice. Un oggetto, quindi, che garantisce la massima professionalità.
In sintesi, se volete darmi retta, comprate Pioneer, a seconda delle vostre esigenze ed anche, perchè no, della vostra abilità. Se proprio il marchio Pioneer non lo digerite, comprate gli SL-DZ 1200 della Technics. Ma non fatevi problemi di prezzo: vale la pena spenderli i soldi, perchè una volta che fate un acquisto del genere, vi deve durare negli anni. Deve essere un investimento a lungo termine, altrimenti sarete costretti a continue riparazioni o, peggio ancora, rischiate di rimanere "a piedi" nel bel mezzo di una serata. Modelli come i Pioneer o i Technics, fidatevi di chi ha un pò di esperienza in questo settore, non vi abbandoneranno mai.
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